Posizionamento su Google

Posizionamento su Google

Questo articolo vuole essere una guida esaustiva, completa e gratuita su tutti gli aspetti che possono riguardare e influenzare il Posizionamento su Google.

Non solo vedremo quali sono e quali saranno i Fattori SEO del 2021/22 (cioè i parametri che maggiormente influenzano e influenzeranno il posizionamento su Google dei siti web) ma anche quali sono gli strumenti SEO e SEM che ti permettono di amplificare i risultati settimana dopo settimana, mese dopo mese.

Attenzione: se hai un sito web che non si posiziona come vorresti su Google per le parole chiave specifiche che possono interessare potenziali clienti (o se non hai ancora un sito ma vorresti partire a breve), ti consigliamo di dare al più presto un’occhiata a Effetto Valanga.

Con Effetto Valanga avrai un team di 9 professionisti fra Esperti SEO, sviluppatori, Social Media Manager, etc che, ogni giorno e con dedizione, lavorerà al tuo sito per attirare il maggior numero di clienti possibile (sfruttando soprattutto il posizionamento organico su Google).

E la cosa pazzesca è che il sito (o la ristrutturazione SEO del tuo sito che già hai) è GRATIS!

Ma non vogliamo spoilerarti nulla… vai su questa pagina per capire di cosa stiamo parlando (ne vale assolutamente la pena): Effetto Valanga.

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Posizionamento su Google

 

Backlink is the king!

Su quasi tutti i manuali e blog di settore si è sempre letto e appreso che il contenuto di un sito (o di un post) è il parametro fondamentale e imprescindibile per un buon posizionamento su Google.

La frase che riecheggia, ormai da anni, è sempre la stessa: “Content is the king!

Ma è sempre vero?

Ma soprattutto… è ancora attuale questa regola?

In realtà NO!

Sicuramente il contenuto di un articolo (la qualità, la prolissità, etc) è importante in termini di valore sociale e didattico (può essere utile a chi lo legge), di brand reputation (ti posiziona come esperto del settore) e può aiutarti anche dal punto di vista SEO.

Ma, in ottica SEO, investire solo nel contenuto… non basta.

Anche perchè, oggi, chiunque scrive e chiunque pubblica articoli di migliaia di parole e con decine di foto.

La maggior parte di questi articoli non si posiziona bene su Google.

Pertanto il contenuto non può essere definito il parametro SEO che fa la differenza!

Non ne sei convinto?!

Prova semplicemente ad osservare…

Quando cerchi parole chiave su Google molto competitive (quelle che davvero danno milioni di ricorrenze, ad esempio: “mutui online”, “avvocato a roma”, “dentista a milano”, etc) potrai agevolmente notare che in prima pagina non si posizionano gli articoloni da 2.000 parole ottimizzati in ottica SEO.

Le prime pagine dei risultati Google sono riservate ad homepage che hanno pochissimo contenuto (spesso, fra l’altro, poco ottimizzato in ottica SEO) o addirittura a landing page che contengono script per calcolare importi o preventivi, form di contatto, etc.

Ė quindi facilmente intuibile che il contenuto di una pagina non è il parametro che fa la differenza ai fini del posizionamento su Google.

Cosa allora fa la differenza?

Sicuramente l’autorevolezza SEO.

L’autorevolezza SEO è quella metrica invisibile ed incalcolabile (anche se alcuni tool SEO provano ad attribuirla) che Google attribuisce ad un sito e che ne condiziona imprescindibilmente i risultati in termini di posizionamento.

E’ come se Google facesse questo discorso:

il tuo sito viene linkato, per quella parola chiave specifica, da 10 siti attinenti e pertinenti nei contenuti a quelli del tuo sito e gli do un valore di 10;

il sito del tuo concorrente, invece, viene linkato da 100 siti attinenti e pertinenti e gli attribuisco un valore di 100 e pertanto lo posiziono meglio del tuo nell’indice di ricerca.

Come migliorare l’autorevolezza SEO?

Per migliorare l’autorevolezza SEO sono percorribili due strade:

La prima strada è…

Campagna SeoMilitia­™ per Link Building di Qualità

Aggiornamento 2022: le campagne SeoMilitia sono già incluse nell’abbonamento mensile del servizio Effetto Valanga (o di E-commerce Commando se hai un e-commerce). Pertanto visita queste 2 pagine: Effetto Valanga o E-Commerce Commando.

Una campagna SeoMilitia™ ti da la possibilità di ottenere la pubblicazione da 10 a 80 articoli di vero contenuto e tutti diversi l’uno dall’altro su 10/80 siti web tutti diversi l’uno dall’altro e già indicizzati su Google.

Avrai degli articoli che parleranno della tua azienda, del tuo servizio o del tuo prodotto con backlinks di qualità che passano autorevolezza SEO al tuo sito web e che quindi miglioreranno il posizionamento del tuo sito su Google.

Con una campagna SeoMilitia aumenterai l’autorevolezza SEO globale del tuo sito web (che salirà complessivamente facendo salire tutte la parole chiave del tuo sito web) e aumenterai anche l’autorevolezza SEO per specifiche parole chiave (quelle delle anchor text da cui partono i backlink).

In poche parole, come funziona una campagna SeoMilitia™:

  1. scegli se acquistare un pacchetto da 10, 30 o 80 articoli che verranno rispettivamente pubblicati su 10, 30 o 80 differenti siti;
  2. un volta acquistato uno dei pacchetti SeoMilitia™, si procede alla redazione degli articoli (di almeno 500 parole ciascuno), tutti diversi l’uno dall’altro e tutti ottimizzati in ottica SEO con link in uscita (backlink) verso il tuo sito web;
  3. Vengono gradualmente pubblicati gli articoli redatti su siti differenti e in differenti periodi di tempo;
  4. su ciascun articolo verrà attivata una campagna di link building e una campagna di segnali social per amplificare, agli occhi di google, la portata della campagna di content marketing e link building attivata tramite SeoMilitia™.

Il risultato?!

In poche settimane Google vedrà che diversi siti web  autorevoli e già ottimizzati stanno parlando del tuo sito web pubblicando, nella categoria attinente, articoli di contenuto con link di qualità in uscita verso il tuo sito web.

Automaticamente aumenterà l’autorevolezza SEO del tuo sito web (sia quella globale che quella specifica delle singole pagine e keywords) e quindi migliorerai il posizionamento su Google.

1 articolo SeoMilitia™ OMAGGIO

Per maggiori informazioni sulle campagne SeoMilitia™ e per richiedere una prova gratuita con un articolo omaggio, visita questa pagina: SeoMilitia™

Aggiornamento 2022: le campagne SeoMilitia sono già incluse nell’abbonamento mensile del servizio Effetto Valanga (o di E-commerce Commando se hai un e-commerce). Pertanto visita queste 2 pagine: Effetto Valanga o E-Commerce Commando.

La seconda strada, per aumentare l’autorevolezza SEO, è…

Lavorare su contenuti di qualità

I sostenitori più convinti (e più preparati) dell’affermazione “content is the king” in realtà sanno che il contenuto da solo non basta per posizionarsi nella prima pagina di Google.

Il contenuto è importante, e questo è vero, non tanto perchè la lunghezza o la qualità dell’articolo è un parametro SEO dirimente ma semplicemente perchè un contenuto di qualità attira backlinks!

Le migliori risorse sul web, infatti, vengono linkate da altri siti minori.

Tuttavia, se si vuole essere onesti, ottenere link autorevoli da siti di qualità è molto difficile ed avviene in una demoralizzante minoranza dei casi.

In alcuni settori non è neanche immaginabile che un tuo concorrente ti conceda spontaneamente dei links che puntino al tuo sito web.

Oggi, infatti, si presta una particolare attenzione ai link in uscita e soprattutto si conosce bene il valore in ottica SEO che hanno i links in uscita.

Pertanto è difficile (soprattutto in ambiti commercialmente molto competitivi) che siti con contenuti attinenti a quelli del tuo sito ti “regalino” un link in uscita che ti potrebbe avvantaggiare a tal punto da mettere a rischio il proprio posizionamento organico.

Molti dei nostri clienti lavorano instancabilmente ai contenuti del proprio sito web (spendendo anche molto tempo e molto denaro) per vedersi poi scavalcati da chi ha investito nella link building di qualità.

Pertanto, va bene lavorare sui contenuti (anche solo per offrire risorse utili ai propri potenziali clienti) ma bisogna concentrarsi anche sull’autorevolezza SEO con una link building di qualità.

Pertanto il consiglio è quello di iniziare con una campagna SeoMilitia™ che veicolerà immediatamente link di qualità e continuare pubblicando contenuti di qualità che eventualmente potranno essere condivisi e linkati.

Attenzione: all’interno degli abbonamenti mensili dei servizi Effetto Valanga (se hai un sito) o E-commerce Commando (se hai un e-commerce) oltre agli articoli SEO esterni SeoMilitia, è inclusa anche la redazione e pubblicazione sul tuo sito di articoli interni strategicamente focalizzati su parole chiave specifiche.

Quindi corri subito a visitare le pagine dei due servizi: Effetto Valanga (se hai un sito) o E-Commerce Commando (se hai un e-commerce).

Velocità di caricamento del sito

Un altro dei fattori SEO che va tenuto in considerazione è la velocità di caricamento del sito.

Un sito troppo pesante e che si carica in un tempo eccessivamente lungo (oltre i 5 secondi) potrebbe subire una penalizzazione.

La velocità di caricamento del sito, infatti, condiziona l’accessibilità dello stesso e aumenta la frequenza di rimbalzo (ossia la percentuale dei visitatori che chiudono il tuo sito per andare altrove).

Pertanto un solo parametro SEO ne condiziona (alterandoli) almeno altri 2, e questo sicuramente non è un vantaggio per il tuo sito web.

Come controllare la velocità di caricamento del sito

Esistono diversi strumenti che ti consentono di verificare la velocità di caricamento del tuo sito web.

Molti di questi danno anche dei consigli di ottimizzazione e cioè ti indicano quali sono gli elementi del tuo sito che lo rallentano.

PageSpeed Insights

Il primo strumento che consigliamo, ovviamente, è come al solito quello messo a disposizione da Google.

Il pagespeed insights di Google è molto semplice da utilizzare.

Basta andare su questa pagina: Controlla velocità sito web e inserire l’url del proprio sito web.-

Dopo qualche secondo lo script di Google calcolerà la velocità di caricamento e suggerirà i miglioramenti da apportare (che solitamente riguardano la compressione delle immagini, il minify, etc).

Ecco come si presenterà il report generato da Pagespeed Insights:

controllare velocità caricamento sito web

 

Pingdom Website Speedtest

Un altro tool che permette di controllare la velocità di caricamento del sito web è quello offerto da Pingdom.

A differenza del pagespeed di Google, questo tool ti permette di selezionare anche il server più vicino al server del proprio sito web (un server europeo).

Anche qui basta andare sulla pagina Pingdom tool > Inserire l’url del proprio sito web > Selezionare il server di riferimento dal menu a discesa > Cliccare su Start Test.

Gtmetrix (il migliore)

Anche GtMetrix offre un validissimo servizio di test velocità del sito web.

Forse è il servizio migliore perchè ti permette di comparare la tua velocità e le performances del tuo sito web con quelli dei tuoi concorrenti.

Per farlo basta andare sulla homepage di gtmetrix, inserire il proprio url e avviare il test.

Per comparare i propri risultati con quelli dei propri concorrenti è sufficiente cliccare sul tasto “Compare” in alto a destra e inserire l’url del sito del concorrente.

compara velocità sito web

Inoltre, gtmetrix ti dà anche molte informazioni sul timing (ossia quanto tempo I singoli elementi del sito impiegano per caricarsi) ed altre informazioni utili.

Come ridurre la velocità di caricamento del proprio sito web?

Solitamente la velocità di caricamento dipende da alcuni fattori:

  1. le immagini: le immagini dovrebbero essere scalate e ottimizzate per il web in modo tale che siano alleggerite. Se hai un sito in wordpress puoi ottenere questo risultato in maniera automatica utilizzando plugin come Smush (che comprime le immagini nel momento stesso in cui verranno caricate);
  2. la cache, i codici javascript, etc: ci sono altri elementi che potrebbero appesantire il tuo sito web. Anche per questi vi sono dei plugins che tendono ad ottimizzare in maniera semi-automatica i vari elementi del sito web. Puoi ad esempio installare il plugin w3 total cache, installare un CDN esterno, etc (cose che approfondiremo nei prossimi paragrafi).

Attenzione: anche l’ottimizzazione SEO strutturale del sito, con particolare riguardo ed attenzione alla velocità di caricamento, è inclusa nei servizi in abbonamento di Effetto Valanga (se hai un sito) o E-commerce Commando (se hai un e-commerce).

Quindi non aspettare ulteriormente e vai a visitare le pagine dei due servizi: Effetto Valanga (se hai un sito) o E-Commerce Commando (se hai un e-commerce).

Frequenza di Rimbalzo

La frequenza di rimbalzo (o bounce rate) è una metrica che si misura in termini percentuali e che, come suggerisce la parola stessa, indica la percentuale di utenti che arrivando su quella pagina del sito decidono di abbandonarla per passare ad altra risorsa.

Questo è uno dei parametri più indicativi, non solo e prettamente ai fini SEO ma anche in termini di feedback globale sui contenuti di un sito.

Se la frequenza di rimbalzo è molto alta (solitamente un dato sopra il 70% dovrebbe destare qualche preoccupazione) significa che gli utenti non apprezzano quel contenuto o, semplicemente, non lo trovano utile.

Dove vedo la frequenza di rimbalzo?

La frequenza di rimbalzo puoi trovarla nei rapporti di Google Analytics (o di qualsiasi altro contatore visite / statistiche come histats, etc).

Come riduco la frequenza di rimbalzo?

La frequenza di rimbalzo, come abbiamo detto, dipende dall’interesse dei tuoi utenti verso i contenuti della tua pagina.

Solitamente basta migliorare la qualità dei contenuti e la frequenza di rimbalzo si abbassa.

Bada bene: per contenuti non intendiamo solo gli articoli.

Anche applicativi, form, script, etc possono essere migliorati ampliando le funzionalità, l’accessibilità o l’utilità degli stessi.

Trucchetto per ridurre la frequenza di rimbalzo

Molti, per ridurre la frequenza di rimbalzo, suddividono il contenuto in diverse pagine.

Ad esempio un articolo di mille parole viene frazionato in 3 pagine diverse.

In questo modo il lettore che legge il contenuto è forzato ad atterrare su nuove pagine dello stesso sito per ottenere il contenuto completo.

Non sempre la frequenza di rimbalzo è realmente quella indicata

Molte volte, infatti, accade che il malfunzionamento di alcuni plugins (o il conflitto generato dall’utilizzo di una combo di essi) distragga e saboti il googlebot che non riesce ad ottenere il giusto dato.

E’ comunque un problema da risolvere in quanto il dato che conta, ai fini del posizionamento su Google, è quello che rileva Google.

Nella maggior parte dei casi il problema è risolvibile disattivando gli specifici plugins ed effettuando dei test in un arco temporale che va da pochi giorni a qualche settimana.

 

Tempo di permanenza sulla pagina

Legato al concetto di frequenza di rimbalzo (ma differente), è l’ulteriore parametro SEO del tempo di permanenza sulla pagina.

Questa metrica viene indicata in minuti e secondi ed, appunto, indica il tempo medio che un utente passa su quella determinata pagina.

Anche questa metrica è sintomatica ed eloquente del gradimento del contenuto da parte dell’utente ed anche questa metrica può essere “disturbata” dal malfunzionamento di plugins, scripts o codici.

I tempi medi di permanenza sulla pagina possono essere analizzati sempre tramite i rapporti di Google Analytics.

Alcuni sostengono che Google tracci anche le varie “azioni” che l’utente fa sulla pagina (scroll down, clicks, etc) ma, per il momento, queste metriche non sono analizzabili.

 

Http o Https?

Un altro dei parametri SEO su cui da sempre ci si interroga circa la sua reale importanza ai fini di un miglioramento sul posizionamento su Google è il protocollo di sicurezza del sito.

E’ abbastanza pacifico, e sono gli stessi addetti ai lavori di casa Google a confermarlo, che i siti con certificato SSL / Https si posizionano meglio su Google.

In realtà, finora, questo parametro non è stato propriamente decisivo.

Moltissimi siti, pur non avendo nessun certificato ssl attivo, si posizionano comunque bene.

Tuttavia, è sempre bene attivare un certificato SSL e quindi ottenere l’url con https iniziale perchè potrebbero ottenersi miglioramenti in termini di posizionamento sui motori di ricerca.

Tutti i certificati SSL sono uguali?

No, non sono tutti uguali.

Dipende dal tipo e livello di sicurezza del certificato (che può essere più o meno alto).

Tuttavia, la stessa Google lo dice, ai fini del posizionamento su Google un certificato SSL vale l’altro.

Quindi anche il certificato SSL gratuito Let’s Encrypt, va benissimo per iniziare.

Come attivare la versione https del sito?

Nella maggior parte degli hosting linux condivisi il certificato gratuito Let’s Encrypt è già abilitato di default.

Basta semplicemente visitare la versione del proprio sito in https (mettendo appunto questo prefisso nella barra degli indirizzi).

Se invece il tuo sito non è raggiungibile tramite l’https, devi accedere al tuo pannello Cpanel o Plesk e attivare il certificato Let’s Encrypt dall’apposita area.

Ti consigliamo, in ogni caso, di contattare il tuo provider di servizi e chiedere come settare al meglio questa impostazione.

Inoltre ricorda…

Se hai un sito in wordpress controlla che l’url del sito di default nelle impostazioni sia quello in versione https.

Per farlo vai su Impostazioni > Generali > e assicurati che alle voci Indirizzo Sito (URL) e Indirizzo WordPress (URL) ci sia la versione del tuo sito con https (e non con http).

meglio https o http nel posizionamento su google

Infine, ricorda, di aggiungere nella Search Console di Google la proprietà del tuo sito web nella versione url con https.

Attenzione: cambiare nelle impostazioni generali di wordpress l’url da http ad https potrebbe non bastare.

Se, infatti, il tuo sito ha centinaia o migliaia di pagina con link interni che avevi impostato manualmente, immagini caricate sulla vecchia url, etc… queste risorse rimangono sull’url in http causando malfunzionamenti ed errori di caricamento della pagina.

E’ necessario, dunque, cambiare anche tutti gli url delle risorse caricate manualmente e che sono rimaste sull’url con protocollo http.

Per sapere come fare in maniera automatica e sicura questa operazione, visita questa guida: Cambiare Link Interni da http ad https.

 

Amp (Accelarated Mobile Pages)

Amp é l’acronimo di Accelerated Mobile Pages ed é un progetto promosso da Google e dagli altri motori di ricerca.

La finalità del passaggio ad un sito in versione AMP dovrebbe essere quella di ridurre drasticamente i tempi di caricamento delle pagine di un sito.

I vari plugin che abilitano la versione amp del sito, infatti, creano una versione più leggera del tuo sito web che viene precaricata nella cache di google.

È come se Google si impossessasse dei tuoi contenuti (cambia anche l’url delle singole pagine) e li precaricasse in una versione molto simile alle vecchie pagine html.

Nella maggior parte dei casi il layout del sito viene stravolto e parte delle funzionalità (widget, barre, etc) non possono essere implementate.

I pro dell’implementazione della versione amp:

  1. Il sito dovrebbe essere molto più veloce ed ottimizzato;
  2. Dovresti avere una visibilità superiore (soprattutto verso i dispositivi mobili) e quindi un aumento delle visite complessive;
  3. Dovresti notare un miglioramento della frequenza di rimbalzo e della permanenza media sulle pagine.

I contro di un sito con amp abilitato:

  1. Perdi gran parte del funzionamento del tuo sito e potresti stravolgere il tuo layout;
  2. Potresti notare un calo drastico dei tuoi guadagni su google adsense (gli annunci pubblicitari sono limitati);
  3. Potresti avere un calo drastico delle sessioni medie per pagina (gli articoli correlati non vengono implementati in maniera ottimale).

I migliori Plugin wordpress per installare amp

Il Plugin wordpress piu utilizzato (e consigliato dallo stesso Google) per abilitare l’amp sul proprio sito é amp for WordPress.

Tuttavia questo Plugin ha funzioni limitate ed é il Plugin che modifica e semplifica maggiormente il layout del sito wordpress.

Scompaiono quasi del tutto i menu e i widget ed é abbastanza complicato inserire le unità pubblicitarie di Google adsense.

Infine, é un Plugin che deve essere aggiornato da diversi mesi.

Un plugin, a nostro avviso, molto più completo e che mantiene i menu di wordpress e del tuo tema è Better AMP.

Better AMP, anche se molto meno conosciuto e meno utilizzato, viene comunque aggiornato frequentemente ed ha un’usabilità maggiore.

Ne vale la pena implementare l’amp sul tuo sito web?

Non c’è una risposta chiara a questa domanda.

L’amp potrebbe aumentare le visite del tuo sito web (quindi potrebbe convenire da questo punto di vista) ma non sempre i siti AMP si posizionano meglio di quelli non-AMP.

Inoltre ad un incremento delle visite potrebbe anche verificarsi un decremento dei guadagni pubblicitari (proprio perchè è più difficile inserire gli annunci di Google Adsense).

Inoltre, se l’AMP non viene implementato bene può stravolgere il layout del tuo sito web.

Per rispondere alla domanda: se hai una struttura (e uno sviluppatore) che sa dove mettere le mani e come implementare al meglio (senza errori) l’amp sul tuo sito web, puoi tranquillamente procedere con l’implementazione.

Se hai anche solo un dubbio su come l’AMP possa essere implementato e come possa essere armonizzato e reso compatibile con la versione “desktop” del sito, non rischiare….

Una cattiva configurazione del sito potrebbe portare a perdite importanti sia nelle visite del tuo sito web sia delle entrate pubblicitarie.

E recuperare, poi, richiederebbe troppo tempo…

Tieni comunque presente che un sito responsive e ben ottimizzato in termini di velocità ti garantisce risultati simili (ed in alcuni casi migliori) a quelli di molti siti che hanno implementato l’amp sulle proprie pagine.

Attenzione:  tutte le implementazioni di cui abbiamo parlato finora, e che incidono nelle logiche SEO del tuo sito, sono incluse nei servizi in abbonamento di Effetto Valanga (se hai un sito) o E-commerce Commando (se hai un e-commerce).

Quindi non aspettare ulteriormente e vai a visitare le pagine dei due servizi: Effetto Valanga (se hai un sito) o E-Commerce Commando (se hai un e-commerce).

Immagini nel contenuto

Un altro mito che è sempre esistono riguardo al posizionamento su google è quello che si baserebbe sulla convinzione, di alcuni, che più immagini si mettono nel contenuto, migliore sarà il posizionamento di quella pagina specifica.

In realtà non è così!

Sicuramente le immagini (e i video) sono un elemento da non trascurare… ma di sicuro non fanno la differenza.

Immagini di qualità (come ad esempio infografiche, schemi, etc) sicuramente migliorano il posizionamento su Google (che si accorge se vengono scaricate, consultate, riutilizzate).

Tuttavia, prendere foto da Google immagini e riempire il proprio articolo con immagini prese a casaccio… molto probabilmente non migliorerà il tuo posizionamento.

L’immagine deve essere utile e quindi deve essere sempre aggiunta ed allegata ad ausilio del contenuto testuale.

Immagini Ottimizzate

Se le immagini migliorano l’esperienza di fruizione del contenuto, è anche vero che le immagini possono essere dannose se non sono ottimizzate.

Quando si parla di ottimizzazione SEO delle immagini si fa riferimento fondamentale a due cose: alla compressione delle stesse e alle immagini scalate.

Quando si carica un’immagine su un articolo è necessario dare a Google la versione più leggera.

Per caricare la versione più leggera dell’immagine è possibile utilizzare programmi di foto-ritocco (come Photoshop) oppure installare plugin che comprimono le immagini (come ad esempio EWWW image optimizer).

Oltre ad offrire la versione più leggera dell’immagine è necessario offrire l’immagine scalata ossia delle esatte dimensioni richieste da quella determinata funzionalità del sito per avere un’esperienza di navigazione ottimale.

Anche per le immagini scalate posso correre in aiuto i software di foto-ritocco o plugin wordpress come Smush.

Parola Chiave nell’URL?

Un altro quesito che in molti si pongono prima di registrare un nuovo nome a dominio è: devo inserire la parola chiave all’interno del nome del sito?

Anche in questo caso esistono falsi miti per cui si dovrebbe correre a registrare nomi a dominio contenenti le parole chiave attinenti e pertinenti con i propri contenuti (o quelle che convertono di più) per ottenere un sicuro posizionamento di quel dominio per quella parola chiave.

In realtà, sopratutto ultimamente, sono moltissime le penalizzazioni e le azioni manuali che Google sta infliggendo a siti che ottengono link da network di siti con nomi a dominio basati sulle focus keywords.

Se, tuttavia, non è questo il tuo caso e vuoi semplicemente sapere se è meglio registrare un dominio generico (e magari corto) o un dominio con all’interno la parola chiave del tuo business… devi sapere che:

  1. sicuramente la parola chiave all’interno dell’URL può darti una piccola spinta iniziale;
  2. il posizionamento del tuo sito per quella parola chiave dipende dall’autorevolezza SEO delle pagine (e quindi dai links di qualità in entrata attinenti e pertinenti a quella specifica parola chiave).

Pertanto, se il tuo business e il tuo sito si identificano con una sola parola chiave specifica… potresti pensare di scegliere un nome a dominio che la includa.

Se il tuo business si identifica con diverse parole chiave, il consiglio è quello di registrare un nome a dominio corto.

Registrare un dominio, infatti, che includa una sola parola chiave (quando ti occupi e offri prodotti e servizi diversi) è una scelta sbagliata: il tuo pubblico ti identificherà solo per quel prodotto/servizio.

E poi ed in ogni caso, ripetiamo, i siti con una autorevolezza SEO maggiore si posizioneranno prima del tuo (anche se non hanno nell’URL quella specifica parola chiave).

Per concludere: la parola chiave all’interno dell’url non influenza più di tanto il posizionamento su Google del sito (che dipende sempre dall’autorevolezza SEO).

Se non snatura, limita o seziona sensibilmente il tuo business (o l’idea di esso agli occhi dei tuoi clienti) puoi comunque inserire la keyword all’interno dell’url.

E’ sempre consigliabile (e anche più elegante) scegliere un nome a dominio che si basi sulla tua ispirazione (magari corto e facilmente ricordabile) e puntare sull’autorevolezza SEO per posizionarsi con le keywords più importanti.

 

Keyword Density

Un altro fattore SEO che molti sostengono incida sul posizionamento su Google è la densità e la ricorrenza della parola chiave all’interno del contenuto della pagina.

In realtà, l’algoritmo di Google riesce a capire abbastanza bene come associare i contenuti alle parole chiave specifiche.

Pertanto non esistono percentuali segrete e miracolosi che devi rispettare affinchè il tuo contenuto sia posizionato meglio.

Nè devi posizionare la parola chiave focus in maniera innaturale all’interno del contenuto (perchè altrimenti te lo vedrebbe come errore grammaticale che penalizza).

Altra penalizzazione può essere inflitta se si fa keyword stuffing ossia se si ripete eccessivamente quella parola chiave all’interno del contenuto.

Pertanto la regola è sempre quella di rispettare il buon senso: scrivere articoli di qualità inserendo, talvolta, la parola chiave focus ma anche varianti della stessa.

E’ ovvio che inserire la parola chiave all’interno dell’URL, dei titoli h1, etc può aiutare.

Come verificare la keyword density di una pagina?

Anche in questo caso ti suggeriamo un tool SEO gratuito: Keyword Density Checker

Cliccando su quel link ti si aprirà una schermata nella quale potrai inserire l’url del tuo sito e in automatico avrai una lista di parole chiave  ordinate per la percentuale di ricorrenza all’interno del contenuto.

 

calcolare keyword density

Dati strutturati

I dati strutturati sono un elemento essenziale per permettere ai motori di raccogliere informazioni su una certa pagina web.

Nel mondo della SEO essi sono conosciuti anche come “metadati“.

Un modo tramite il quale Google utilizza i dati strutturati, ad esempio, è per i menu che compaiono direttamente nella pagine di ricerca (knowledge panel).

Possiamo vederne un esempio di seguito:

Dati strutturati 1
Esempio di uso di dati strutturati.

I dati strutturati possono essere utilizzati anche per ottenere un rich snippet per una pagina web:

Dati strutturati 2
Esempio di rich snippet.

Inutile dire che grazie ai dati strutturati possiamo migliorare il nostro posizionamento all’interno della SERP, dato che i motori di ricerca tendono a mostrare prima le pagine che li offrono.

Esistono appositi strumenti per gestire i dati strutturati sul tuo sito web. Se non te ne intendi, però, il consiglio è quello di affidarti a qualche professionista o a un’agenzia.

Per una consulenza gratuita su come inserire e gestire i dati strutturati nel tuo sito e su Google chiamaci ora al 329.85.89.446

Featured snippet

I featured snippet, detti anche “snippet in evidenza“, sono un formato di presentazione dei risultati di ricerca utilizzato da Google.

A differenza degli altri risultati di ricerca, questi vengono mostrati in primo piano agli utenti, attirando molto traffico organico sulle pagine web alle quali sono collegati.

Un esempio di featured snippet è il seguente:

Featured snippet
Esempio di featured snippet.

Esistono tre tipi di featured snippet:

  1. Text Snippet
  2. Video Snippet
  3. List e Table Snippet

Google non ha svelato come è possibile far diventare una pagina web la fonte di un featured snippet.

Chi si intende di SEO, però, ha notato che finiscono nei featured snippet quelle pagine che rispondono a delle domande in poche righe, con video ben strutturati o con elenchi puntati brevi.

Google Maps e Google My Business

Indicare la posizione della propria attività su Google Maps o creare una scheda su Google My Business è essenziale per un negozio fisico che vuole aumentare il suo numero di clienti grazie a Google.

Questi due strumenti, oltre a permetterci di essere trovati facilmente da quei clienti che scrivono in maniera puntuale il nostro nome su Google, ci permettono anche di diventare visibili a quelle persone che ricercano delle parole chiave correlate.

Se, ad esempio, siamo una pizzeria, creando una scheda Google My Business e indicando la nostra posizione su Google Maps avremo molte possibilità di apparire nei risultati di ricerca di chi, ad esempio, scrive “pizzerie in zona” e si trova a pochi chilometri da noi.

Questi due strumenti, quindi, non sono legati in maniera diretta con il miglioramento della SEO di un sito web, ma sono fondamentali per quelle attività che vogliono aumentare la loro visibilità e, di conseguenza, i loro clienti. In un certo senso, perciò, aumentano il traffico organico.

Soprattutto a riguardo della scheda di Google My Business, è importante che essa sia ben fatta.

Affidarvi a degli esperti del settore, quindi, è decisamente una buona idea.

Per una consulenza su come essere inclusi su Google My Business o Google Maps telefonaci ora al 329.85.89.446

Google ADS influisce sulla SEO?

Molti nostri clienti ci chiedono se le campagna Adwords (le sponsorizzate di Google Ads) influiscano positivamente sul posizionamento su Google.

Creare una campagna a pagamento su Google Ads spinge Google ad aumentare il ranking del nostro sito e quindi a posizionarlo meglio?!

La risposta è NO!

Nel senso… il solo fatto di avviare una campagna su Google Ads non necessariamente ha un impatto SEO sul nostro sito e sulle pagine di esso.

Può esserci un miglioramento, in alcuni casi, qualora le nuove visite provenienti da Google Ads cambino i parametri SEO delle tua pagine (aumentino i tempi di permanenza sulla pagina, le sessioni medie, il CTR e così via).

In questo caso puoi ottenere un miglioramento nel posizionamento su Google ma non per il semplice fatto di aver avviato una campagna sponsorizzata (e quindi perché paghi Google) ma perché hai migliorato le metriche globali del tuo sito o delle singole pagine.

Attenzione: la gestione e la creazione delle campagne ADS super-ottimizzate sono anche esse incluse nei servizi in abbonamento di Effetto Valanga ed E-commerce Commando.

Scopri di più sulle seguenti pagine: Effetto Valanga (se hai un sito) o E-Commerce Commando (se hai un e-commerce).

Come controllare posizionamento su Google

Per verificare il posizionamento su Google delle singole parole chiave del tuo sito web puoi optare per due diverse soluzioni (entrambe gratuite).

 

Search Console di Google (gratuito)

 

Il primo strumento assolutamente consigliato (anzi che chiunque abbia un sito web dovrebbe utilizzare= è sicuramente la Search Console di Google (quello che prima veniva chiamato Webmaster tool di Google).

Questo potentissimo strumento SEO (completamente gratuito) viene messo a disposizione direttamente da Google e ci da informazioni preziose non solo sulla salute SEO del nostro sito web ma anche sul posizionamento Google (anche storico) delle singole parole chiave specifiche.

La prima cosa da fare, ovviamente, è installare sul proprio sito web la search console di Google.

Per farlo è necessario verificare la proprietà del proprio sito web (se hai già installato il codice di Google Analytics è tutto molto più veloce).

Una volta che hai verificato la proprietà del tuo sito web, la piattaforma non è immediatamente utilizzabile.

Devi lasciare qualche giorno al Googlebot per poter passare sul tuo sito web e raccogliere i dati necessari per poter elaborare un primo report.

Se vuoi velocizzare l’indicizzazione delle tue pagine e dei tuoi contenuti e quindi anche la creazione di un primo report è consigliabile inviare una sitemap a Google (ossia una mappa del sito che guida il Googlebot).

Per inviare una Sitemap a Google ti basterà andare nella barra a sinistra della Search Console > Scansione > Sitemap > Aggiungi/Testa Sitemap

inviare sitemap

Una volta che avrai inserito la sitemap, il Googlebot (solitamente entro qualche ora) passerà sul tuo sito web e dopo qualche giorno avrai i primi report.

Un ulteriore passaggio che potresti effettuare per forzare il googlebot ad indicizzare le pagine del tuo sito web è la richiesta di indicizzazione a Google.

Per farlo vai sulla barra laterale della Search Console > Scansione > Visualizza come Google > Recupera (da fare sia per la versione desktop che per la versione mobile) > Richiesta Indicizzazione.

richiesta indicizzazione google

Ritornando a come verificare il posizionamento su Google tramite la Search Console

Una volta che Google ha diverse informazioni sul tuo sito web (perchè è passato il tempo necessario per la raccolta dei dati delle varie ricerche) è possibile controllare il posizionamento su Google delle singole parole chiave che ci interessano.

Semplicemente basterà seguire questi semplici passaggi:

  1. vai su Traffico di Ricerca > Analisi delle Ricerche (che trovi sempre nella barra sulla sinistra);
  2. Nella barra centrale della nuova schermata flagga il parametro “Posizione
  3. Seleziona la parola chiave da monitorare cliccando su Query > Filtra Query > la query è esattamente > e inserisci la parola chiave da monitorare.

controllare posizionamento su google

Il risultato che otterrai è un grafico che ti darà la posizione media delle keywords per il periodo impostato (7, 14 o 28 giorni) e il posizionamento reale per singoli giorni specifici.

Basterà passare il mouse sul grafico per vedere in un specifico giorno qual era il posizionamento su Google di quella specifica parola chiave.

Ovviamente quel risultato può essere confrontato con un periodo precedente o possono essere inglobate tutte le query simili a quella da monitorare (per ottenere una visione più completa).

 

Serpfox (gratuito)

 

Il secondo tool gratuito per verificare il posizionamento su Google delle keywords del tuo sito web è quello offerto da Serpfox.com.

Nella versione gratuita, infatti, questa piattaforma ti da la possibilità di monitorare gratuitamente e illimitatamente nel tempo fino a 10 parole chiave.

Ti basterà semplicemente registrarti al sito SerpFox.com, scegliere il pacchetto Free e accederai alla piattaforma.

Una volta all’interno della piattaforma di basterà inserire le 10 parole chiave che vuoi monitorare e la versione del motore di ricerca (consigliabile inserire sia Google Italia Desktop che Google Italia Mobile).

Lo script farà una rapida ricerca e un rapido check del posizionamento attuale delle keywords impostate e ogni giorno effettuerà la medesima operazione creando un grafico in cui è intuitivamente analizzabile lo storico delle variazioni per le singole parole chiave.

 

SERPTrends SEO Extension (gratuito)

 

Il terzo tool SEO gratuito per verificare il posizionamento su Google del tuo sito web per singole parole chiave è SerpTrends che è un’estensione gratuita per Google Chrome (uno dei browser più usati).

Basta semplicemente installare l’estensione, fare una ricerca su google con la parola chiave che si vuole monitorare e l’estensione registrerà tutte le posizioni e i relativi siti della Serp per quella parola chiave specifica.

Nei giorni successivi, se si effettuerà la stessa ricerca l’estensione mostrerà le variazioni per ciascuna posizione e di ciascun sito web.

Ecco come utilizzare SerpTrends per verificare il posizionamento:

  1. Dopo essere entrato su Google Chrome, vai su questa pagina: Download SerpTrends
  2. Clicca su “Installa Estensione” in alto a destra;
  3. Ora vai su google ed effettua una ricerca con la parola chiave che desideri monitorare;
  4. Vai sulle Impostazioni di ricerca di Google e imposta i risultati di ricerca in 100 per pagina (in modo tale che l’estensione monitorerà 10 pagine per volta) controllo posizionamento google
  5. adesso ri-effettua la ricerca per la stessa parola chiave e per tutte le altre che desideri monitorare in modo tale che l’estensione registri tutti i risultati e confronti gli spostamenti e le variazioni del posizionamento (di ciascun sito web… non solo del tuo).

Pro di SerpTrends

A differenza di Serpfox, questa estensione registra non solo le variazioni del posizionamento della singola parola chiave del tuo sito web ma anche dei siti dei tuoi competitors.

Contro di SerpTrends

A differenza di Serpfox è necessario effettuare manualmente la ricerca della parola chiave specifica ogni qualvolta si vuole controllare la variazione ottenuta sulla Serp.

Serpfox, al contrario, controlla automaticamente il posizionamento su Google delle parole chiave impostate e con una frequenza giornaliera.

Inoltre, registra i vari risultati giornalieri in modo tale che tu possa ottenere uno storico settimanale o mensile (consultando un comodissimo grafico).

 

Consulenza SEO Gratuita – Chiamaci Adesso

Se vuoi una consulenza personalizzata per il tuo caso specifico e vuoi posizionare il tuo sito su Google contattaci anche telefonicamente:

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Riguardo a Serena

Studiosa incallita di tutto ciò che riguarda la SEO, il Web Marketing e il Social Media Marketing. Articolista e collaboratrice presso AdCrescendo.com

9 Commenti

  1. Ho comprato un pacchetto SeoMilitia di 30 articoli per migliorare il posizionamento su Google del mio sito web ed effettivamente ho avuto un balzo e con alcune parole chiave sono arrivato in prima pagina Google. Sono riuscito a strappare un Trust Flow di 35 (partivo da 8) e una citation flow di 58… Ora vorrei fare una domanda: se prendo un altro pacchetto da 30 articoli SeoMilitia.. che risultati mi posso aspettare? Un ulteriore miglioramento o questo è il miglior posizionamento Google che posso ottenere? Inoltre, i 30 articoli nuovi che prendo saranno diversi dai primi e andranno su siti diversi? Grazie in anticipo per la risposta.

    • Ciao Mino, certo gli articoli saranno diversi da quelli acquistati in precedenza e verranno pubblicati su siti diversi. Sicuramente aumenterai ulteriormente la tua autorevolezza SEO e, di conseguenza, anche il posizionamento su Google. Ti invito, in ogni caso, a contattarci telefonicamente così possiamo fare uno studio approfondito. Saluti e grazie

  2. Buongiorno, avrei la necessità di migliorare il posizionamento su Google del mio sito che si occupa di comparare le varie offerte creditizie (mutui, prestiti, etc). Mi sono rivisto molto in quanto scritto Nell articolo perché effettivamente nonostante io lavori assiduamente alla redazione di articoli, siti senza contenuti si posizionano prima di me. Possiamo studiare insieme una strategia che funzioni?

  3. Uno degli articoli più completi e scritti bene sul posizionamento su Google. Complimenti e continuate così…

  4. Condivido appieno quanto scritto per l’amp. Ho installato il relativo plugin amp per wordpress e Google ha rilevato inmediatamente le pagine amp e me le ha indicizzate subito. Il problema é che i miei guadagni con Google adsense sono calati drasticamente (perché gli annunci pubblicitari che si possono inserire sono pochi e problematici). Ho subito disattivato amp ma ora mi arrivano messaggi d’errore sulla Search Console.

  5. salve, avrei bisogno di un preventivo per il posizionamento su google di un mio sito e-commerce. Ho letto della campagna Seomilitia e mi interessa molto… potrei sapere se la link building fatta con Seomilitia è applicabile anche ad un sito e-commerce?

  6. La parola chiave nell’url del sito web effettivamente non è che faccia molto. Per le parole chiave più competitive, effettivamente, in prima pagina ci sono siti di aziende che non hanno la keyword nell’url… una volta forse funzionava di più…

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